Potrebbe capitare che per colpa di un disguido, un ritardo o un disservizio, le bollette non arrivino. Un problema non indifferente per molti utenti che potrebbero vedere la propria fornitura di luce e gas interrotta improvvisamente.
Quindi, come bisogna comportarsi in questi casi? Cosa fare se le bollette non arrivano? Approfondiamo l’argomento in questo articolo.
Cosa succede se non arrivano le bollette della luce e del gas?
È importante rispettare le scadenze e pagare le bollette nei tempi utili. Qualora non fosse possibile, il rischio maggiore in cui si può incorrere è la sospensione del servizio per la fornitura di luce e gas, nonché incorrere in una serie di sanzioni. Prima che questo accada, il fornitore invierà una comunicazione di sollecito e una raccomandata per richiedere l’intero pagamento.
Cosa fare se non arriva la bolletta del gas e della luce
Qualora il ritardo del pagamento delle bollette non dovesse dipendere dall’utente, ma da una serie di imprevisti quali ritardi, disguidi o disservizi da parte del gestore o della posta, è importante sapere come tutelarsi.
Se le bollette non dovessero rispettare le tempistiche definite nel contratto, il consiglio è di contattare il call center di riferimento della vostra società fornitrice per verificare che l’indirizzo dato per il recapito delle fatture sia corretto e, se la società di vendita ha una app o un’area riservata dove sono custodite le bollette emesse, iscrivervi in modo da avere sempre a disposizione le bollette.
Tutelarsi con la lettera di diffida
Nel caso in cui l’indirizzo sia corretto, ma le bollette continuano a subire ritardi e questi non dipendessero dal servizio postale, l’utente può inviare una lettera di diffida alla società fornitrice con un termine massimo – che di norma è di 15 giorni – entro cui inviare la o le fatture mancanti. Così facendo, il cliente potrà tutelarsi per eventuali interessi di mora. Ricorda che:
- Il fornitore, per normativa, è obbligato a emettere la bolletta entro 45 giorni dalla fine del periodo di consumo. Se questo termine non è rispettato, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico.
- Nella diffida o messa in mora si può esplicitare la richiesta di non addebitare more o interessi sugli importi maturati per cause non dipendenti dall’utente.
- Se la società non risponde entro 40 giorni a un reclamo scritto (ad esempio tramite posta raccomandata o PEC), è possibile procedere con un tentativo di conciliazione tramite ARERA oppure rivolgersi al Giudice di Pace per danni o richieste formali.
Il pagamento dilazionato
Se l’importo arretrato dovesse essere troppo consistente, è possibile richiedere il pagamento rateizzato per non sostenere l’intera somma in un’unica volta, ma suddividerla in diverse rate.
Bolletta digitale e domiciliazione bancaria
Un’altra forma di tutela contro i ritardi delle fatture è il servizio di bolletta web, un sistema facile e comodo che consente di ricevere la notifica di avviso che la bolletta è stata emessa senza nessun costo aggiuntivo. Le bollette sono visualizzabili e scaricabili all’interno dell’area riservata o della app IrenYou. In questo caso, se le fatture dovessero arrivare in ritardo, la responsabilità verrebbe addebitata al gestore.
Un ulteriore consiglio è quello di richiedere la domiciliazione bancaria, di modo che l'importo delle bollette venga addebitato direttamente sul proprio conto corrente.
Tutele per il consumatore
In caso di controversie legate alla mancata ricezione o a problematiche con le bollette di luce e gas, è importante sapere che esiste un servizio di conciliazione gratuito offerto da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Questo servizio consente di risolvere rapidamente e senza costi eventuali dispute con i fornitori, grazie all’intervento di un conciliatore imparziale che facilita un accordo tra le parti. Questi strumenti rappresentano un importante supporto per tutelare i consumatori e garantire una gestione trasparente e corretta delle forniture energetiche.