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Riscaldamento a pavimento: consumi e vantaggi in bolletta

Il riscaldamento a pavimento è un impianto elettrico o idraulico che, posto sotto il pavimento di un'abitazione, la riscalda sfruttando il fenomeno fisico dell'irraggiamento.
Per quanto sia stato riscoperto di recente, questo sistema di riscaldamento ha origini antichissime, dal momento che era utilizzato anche dai Romani per riscaldare le sale termali e le stanze delle dimore nobiliari.

 

 

Come funziona un risaldamento a pavimento e quando conviene?

Come accennato esistono due tipi di impianti per ottenere il riscaldamento a pavimento. Nel primo caso si tratta di un impianto idraulico formato da un sistema di tubi disposto in modo da raggiungere ogni angolo della stanza.
L'impianto è collegato a una caldaia che immette all'interno dell'acqua calda tra i 30° e i 40°. L'acqua calda riscalderà il massetto appositamente costruito al di sopra dell'impianto e il calore si irraggerà quindi al pavimento.
Il sistema è identico per gli impianti di riscaldamento a pavimento che sfruttano l'energia elettrica. L'unica differenza sta nel fatto che in questo caso non sono tubi idraulici a ricoprire il pavimento ma elementi conduttori.
Come si può immaginare la costruzione di un impianto di riscaldamento è piuttosto complessa e costosa. Ne deriva che conviene installare il riscaldamento a pavimento in case di nuova costruzione: in questo modo si risparmieranno le spese necessarie per smantellare un vecchio pavimento e successivamente ricostruire il piano di calpestio.

 

 

Quanto consuma il riscaldamento a pavimento?

Il riscaldamento a pavimento permette di abbassare sensibilmente i costi del riscaldamento in bolletta. Il motivo è che, nella sua versione idraulica, questo sistema ha bisogno di acqua più fredda rispetto al tradizionale sistema a radiatori, cioè a termosifoni.
Anche se il consumo di gas dipende naturalmente da diversi fattori, come l'efficienza della caldaia e l'ampiezza degli ambienti da riscaldare, il risparmio è certo. Nelle condizioni più favorevoli si arriva a utilizzare anche il 30% di gas in meno.
Sempre nell'ottica del risparmio, c'è un altro vantaggio da non sottovalutare: in estate l'impianto può essere utilizzato al posto dei condizionatori. Facendo circolare acqua fredda all'interno dei tubi, infatti, l'impianto si trasforma in un impianto di raffrescamento. In questo caso anche la bolletta elettrica sarà molto più leggera: i condizionatori sono tra gli elettrodomestici più energivori in assoluto.

 

 

Come consumare meno con un riscaldamento a pavimento?

Per rendere questo tipo di impianto il più performante possibile l'ideale consiste nel collegarlo a una caldaia a condensazione. Questa nuova tipologia di caldaia riesce infatti a estrarre calore anche dai propri fumi di scarico; quindi, a parità di gas utilizzato riesce a produrre più calore rispetto a una caldaia tradizionale.

 

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In seconda battuta c'è una tecnica che permette di ottimizzare i consumi con il riscaldamento a pavimento. Consiste nel tenere l'impianto sempre acceso o comunque acceso per gran parte del tempo di permanenza delle persone negli ambienti da riscaldare. Questa tecnica vale soprattutto se si trascorrono a casa molte ore al giorno, poiché questo modo gli ambienti manterranno il proprio comfort termico per molte ore, mentre accendendo e spegnendo l'impianto potrebbe essere necessario molto tempo per far tornare la temperatura dell'ambiente al livello ideale.