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Differenza tra bolletta luce residente e non residente

La riforma delle tariffe elettriche dall’ARERA, atta a migliorare l’efficienza energetica, ha comportato l’aumento delle tariffe per l’energia elettrica delle abitazioni non residenziali (seconde case, etc…). Scopri in questa guida tutto quello che devi sapere sulla differenza tra la bolletta della luce per residente e non residente.

Vecchie tariffe D2 e D3 della luce

Spesso ci siamo chiesti cosa cambia tra utenze per residenti e non residenti.
Esistono, infatti due tipi di utenze domestiche:

  • Domestico residente: le tariffe sono destinate e attive nelle abitazioni in cui una persona o una famiglia vive solitamente e in cui l’intestatario della fornitura ha effettivamente la residenza anagrafica
  • Domestico non residente: le utenze sono attive per i proprietari di abitazioni in cui non vi risiede, normalmente le seconde case.

Prima della riforma dell’ARERA del gennaio 2017 (delibera 582/2015/rel) esistevano le tariffe:

  • D2 a tariffa progressiva: per gli utenti residenti con potenza contrattuale non superiore a 3kW
  • D3 con tariffa a scaglioni di consumo: applicata agli utenti non residenti con potenza contrattuale superiore a 3kW, ovvero che cresceva in base all’utilizzo.

Se non venivano indicati nella bolletta le sigle D2 e D3, l’utente poteva trovare riportato “utenza domestica residenziale” o “utenza domestica non residenziale”.
Con le tariffe D2 e D3 si pagava un prezzo maggiore al kWh per i consumi più alti.
La vecchia D2 penalizzava i consumi eccessivi e non era conveniente per le famiglie numerose.

 

Tariffa TD non progressiva

Oggi per tutte le utenze domestiche (residenziali e non) esiste la tariffa TD che non considera più la differenza della bolletta luce tra residente e non residente. Non è progressiva e il costo per la gestione del contatore e delle spese di trasporto sono uguali per i due tipi di utenze.
Ciò che cambia con la tariffa TD:

  • Per i residenti: gli oneri di sistema vengono applicati in base ai consumi reali e, se il contatore ha potenza inferiore a 3kW, le imposte non si pagano per i primi 150 kWh/mese
  • Per i non residenti: gli oneri di sistema vengono in parte applicati sui kWh consumati, in parte l’ARERA dispone un pagamento di una quota fissa che varia di anno in anno. Per la fornitura domestica non residente le imposte si pagano anche sui primi 150 kWh all’anno. Non è dovuto il pagamento del canone Rai, obbligatorio invece per i residenti.

Per i proprietari di una seconda casa gli oneri di sistema sono dovuti, quindi, anche con un costo fisso a prescindere dall’effettivo consumo mensile registrato.

 

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