Un ragazzo calcola la differenza dei costi della fornitura elettrica fra tariffe per residenti e tariffe per non residenti.

Differenza tra bolletta della luce per residente e non residente

Quando si attiva un contratto di fornitura di energia elettrica per un’abitazione, è importante sapere se l’utenza verrà classificata come residente o non residente. Questa distinzione influisce sul calcolo di alcune componenti della bolletta e, di conseguenza, sull’importo finale che si paga.

 

Ad oggi questo risulta ancora più rilevante dal momento che la riforma delle tariffe elettriche dall’ARERA, atta a migliorare l’efficienza energetica, ha comportato l’aumento delle tariffe per l’energia elettrica delle abitazioni non residenziali (seconde case, etc…).

 

Scopri in questa guida tutto quello che devi sapere sulla differenza tra la bolletta della luce per residente e non residente, come funziona oggi la tariffazione e quali aspetti è utile considerare per gestire al meglio la propria fornitura.

 

Significato e differenza tra utenza domestica residente e non residente

Un’utenza domestica è una fornitura di energia elettrica destinata a un’abitazione e ai locali o alle pertinenze collegate (ad esempio box o cantine serviti dallo stesso contatore).
All’interno di questa categoria, si distinguono due tipologie:

 

  • Domestico residente: le tariffe sono destinate e attive nelle abitazioni in cui una persona o una famiglia vive solitamente e in cui l’intestatario della fornitura ha effettivamente la residenza anagrafica.
  • Domestico non residente: le utenze sono attive per i proprietari di abitazioni in cui non vi risiede, normalmente le seconde case.

 

La classificazione è basata esclusivamente sulla residenza anagrafica comunicata al Comune e dichiarata al proprio fornitore di energia.

 

Cosa cambia tra una bolletta per residenti e una per non residenti

Per tutte le utenze domestiche, ARERA prevede la tariffa TD non progressiva e per la quale le principali differenze riguardano gli oneri di sistema e alcune quote fisse:

 

  • Per i residenti: gli oneri di sistema vengono applicati in base ai consumi reali (cioè sui kWh utilizzati) e, se il contatore ha potenza inferiore o uguale a 3kW, le imposte non si pagano per i primi 150 kWh/mese.
  • Per i non residenti: gli oneri di sistema vengono in parte applicati sui kWh consumati, in parte l’ARERA dispone un pagamento di una quota fissa che varia di anno in anno.

 

Inoltre, è importante sapere che per la fornitura domestica non residente le imposte si pagano anche sui primi 150 kWh all’anno e che non è dovuto il pagamento del Canone Rai, obbligatorio invece per i residenti

 

Al contrario, le spese per il trasporto e la gestione del contatore sono identiche per residenti e non residenti. Questo significa, però, che, a parità di consumo, una bolletta per “non residente” risulta generalmente più alta, soprattutto se i consumi sono bassi, una situazione piuttosto tipica delle seconde case.

 

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